Caso Quagliarella chiuso, perché l’allenatore del Napoli risponde a tutti coloro che hanno, seppur velatamente, messo in dubbio che l’intesa tra Fabio ed il Pocho non decollasse, chissà per quale ragione, molto probabilmente da ricercare per una questione tecnico-tattica: “L’intesa con Lavezzi deve migliorare certo, ma i due a mio avviso si cercano fin troppo. Infatti, la miglior palla di Quagliarella a Catania gli è stata fornita dal Pocho e viceversa. La verità è che Fabio ha sempre giocato centravanti ad Udine, ma con compagni di squadra con caratteristiche diverse, vedi Di Natale e Pepe. E allora deve assimilare ancora i movimenti e la condizione non ottimale non è stata certo di aiuto, anche perché il centravanti statico non è mai piaciuto. La mia filosofia, la mia idea di gioco è diversa dagli allenatori che Quagliarella ha avuto precedentemente: voglio che non si diano punti di riferimento agli avversari”.
Altra ipotesi suggestiva è quel tridente formato da Quagliarella, Lavezzi e Denis, magari con Hamsik spostato come mediano sinistro: “E’ una situazione che mi stuzzica, ma se molti di questi giocatori sono disposti a sacrificarsi nella fase passiva dell’azione si può anche tentare. Per quanto concerne Marek si è mosso bene alla fine della gara di Catania quando siamo passati al 4-4-2 con lui arretrato. Ma può essere una soluzione alternativa perché lo perderei nella fase realizzativa in cui sta facendo davvero bene”.
Contro la Lazio considerata l’assenza per squalifica di Aronica ci potrebbe essere l’occasione per Zuniga di mettersi in mostra: “Gli ho detto che deve pensare di giocare a sinistra come se lo facesse a destra: occorre cambiare i circuiti. La sosta ci dirà anche questo”. leggo.sscnapoli ssc napoli