Giampaolo Montali intervenendo sulle frequenze di Kiss Kiss Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni:
"Il
Napoli deve avere il coraggio di pensare in grande e guardare in
piccolo, questa è una delle regole fondamentali che ho fatto mia nel
corso delle mie varie carriere. Il club azzurro, per la società ed il
pubblico che ha, deve obbligatoriamente mirare a grandi traguardi, non
può giocare solo per partecipare. Però deve anche restare sempre umile e
non affrettare la sua crescita. Si vince sempre sistemando le cose,
provandole a fare e soprattutto provandole a migliorare. Limare gli
atteggiamenti, curare il quotidiano per costruire giorno dopo giorno una
mentalità vincente. Il lavoro paga sempre. Il vero vantaggio
competitivo è convincere i propri giocatori, che sono tra loro
diversissimi tra loro, a giocare di squadra, giocare l'uno per l'altro.
Convincere qualcuno a rinunciare a qualcosa di proprio e metterlo a
disposizione della squadra.
Io in procinto di venire al Napoli? Non c'è assolutamente nessun
contatto per il futuro, solo due anni fa ho avuto modo di incontrare De
Laurentiis che ho conosciuto attraverso una fitta rete di colloqui. Ho
parlato con lui di lavoro, ma alla fine non se ne è fatto più niente. La
società napoletana in questo momento è organizzata molto bene, stimo
molto Mazzarri per la sua idea di calcio e per la sua carica personale.
Stimo Bigon per il suo lavoro oscuro di manager ed anche Fassone che
conosco benissimo per averci lavorato insieme alla Juventus. Inoltre il
Napoli ha un presidente che è molto più di un presidente.
Il mondo del calcio ha capito che conta non solo lo staff tecnico, ma
anche lo staff dirigenziale. Gestire le ansie fuori e dentro lo
spogliatoio, gestire la comunicazione e farsi carico di tutte le
problematiche che girano attorno ad un club sono i compiti principali
dello staff dirigenziale che deve fare in modo da non far pesare tutte
le tensioni che inevitabilmente si accumulano. Credo che molto spesso i
nostri allenatori vivono molto i nervosismi perché non hanno vicino
persone dello staff con ruoli adatti a gestire queste enormi pressioni
che vengono dal mondo esterno alla squadra".
Fonte: Calciomercato.com