Dicono di lui: è bravo però si lamenta troppo degli arbitri e non ha ancora superato l'esame di laurea di una grande squadra.
Fonte: Quotidiano.net
Mazzarri, ci regala due parole e poi voltiamo pagina, sul rinvio della partita di domenica scorsa che alla Juve è andato un po’ di traverso?
«Certo. La decisione, giusta e legittima, l’ha presa il Prefetto di Napoli che ha ritenuto il rischio troppo elevato. Napoli è una città difficile sul fronte della viabilità e del sistema fognario, quando piove è un problema grosso. Noi volevamo giocare ed eravamo pronti a dare un’altra gioia ai nostri tifosi. Pensi che, dopo aver saltato la partita con la Juve, il nostro calendario diventa impietoso, nove partite in 32 giorni».
Entriamo in argomenti tecnici: il trio d’attacco, il trio delle meraviglie sembra in leggero declino, soprattutto se Cavani gioca un po’ arretrato…
«Macché declino. Il trio gode ottima salute e per quanto riguarda Cavani la sua forza è anche quella di svolgere un gran lavoro in fase difensiva. Ricordo ai distratti che lo scorso anno, muovendosi così, ha fatto la bellezza di 32 gol».
Sabato alla ripresa del campionato ospiterete la Lazio capolista…
«La Lazio, cosa che avevo sottolineato anche in estate, è ormai una squadra da vertice. E tuttavia faremo di tutto per vincere».
Lazio e Udinese in testa, ma quanto dureranno?
«Parecchio, credo. L’Udinese è ormai entrata nell’elite del nostro calcio e la Lazio ha inserito giocatori, si pensi in particolare a Klose e Cissé, che le consentono grandi sogni di gloria».
Però sogna anche il Napoli…
«Il Napoli e i sui tifosi sognano insieme, ci mancherebbe altro. Non ci poniamo limiti, speriamo con tutte le nostre forze che alla fine il sogno si tramuti in realtà».
De Laurentiis dice che il Napoli tiene più alla Champions…
«Il presidente non ha mai fatto una scelta di questo tipo e di recente ha chiarito il suo pensiero. Certo la Champions ci stuzzica, la ritroviamo dopo 21 anni e stiamo giocando in un girone d’acciaio. Dopo il sorteggio nessuno avrebbe immaginato che avremmo fatto punti con il Manchester City, con il Bayern e col Villareal».
In Europa vi giocherete tutto con il City di Mancini e Balotelli…
«Eh già. Una partita che non dobbiamo sbagliare, una partita in cui ci dobbiamo fare un’iniezione di autostima. E comunque è già un successo, per il Napoli, essere arrivati a vivere sfide di livello così alto».
Ma questo Napoli può rinverdire i fasti dell’era Maradona?
«Stiamo confrontando epoche diverse e squadre diverse. Quello di Maradona era un Napoli con singoli che facevano la differenza, il mio è un gruppo di qualità. C’è, comunque, un comune denominatore: la passione dei tifosi è tornata quella dei bei tempi andati».
E’ d’accordo quando dicono che il Milan è la favorita numero uno per lo scudetto?
«Il Milan è una squadra di rango, con un tetto ingaggi adeguato al valore dei suoi tanti campioni. Vincere per i rossoneri è quasi un obbligo».
E’ d’accordo con chi sostiene che Ibrahimovic è l’unico giocatore che in Italia fa la differenza?
«Ibra è un extraterrestre. È il campionissimo che sposta gli equilibri. Però in Italia ci sono anche altri giocatori che, in una partita, possono fare la differenza».
Dal Milan alla Juve: davvero può lottare per lo scudetto?
«La società, dopo quanto era accaduto nel recente passato, quest’anno ha lavorato bene. Siccome la squadra è buona, non ha le coppe e Conte è molto in gamba, la Juve può lottare per il primo posto».
A proposito di Conte: è vero che assomiglia a lei?
«Conte assomiglia al primo Mazzarri. Ha un temperamento forte e consuma adrenalina in quantità industriali. Mi fa piacere che i grandi club si siano accorti che il carattere di chi sta in panchina è un valore aggiunto».
Terz’ultima e in piena lotta per la retrocessione c’è l’Inter. Sembra una barzelletta e invece è la verità…
«Certo la sua posizione in classifica è incredibile ma l’Inter ha anche il materiale tecnico per recuperare tanto, tantissimo terreno».
Però la squadra di Ranieri appare un po’ bollita o quanto meno appagata…
«Penso l’esatto contrario, l’Inter non è bollita né appagata, l’Inter ha valori enormi che le consentiranno di lottare ai vertici della classifica. E lo dico convinto, non sono matto…».
In testa ai marcatori c’è il napoletano Di Natale. Sarà capocannoniere per il terzo anno consecutivo?
«Ci sta, in zona-gol di Natale è un fulmine, è una folgore. Però occhio a Ibra che sta facendo scintille e occhio al mio Cavani. Insomma potrebbe essere una lotta a tre».
Cos’è, per lei, il bello e il brutto del nostro campionato?
«Il bello è che c’è un equilibrio di valori che forse non ha uguali al mondo, nessuna partita ha un risultato scontato. Il brutto? Forse si punta troppo al risultato dimenticando, alle volte, lo spettacolo».
Il campionato è anche l’immagine della nostra Nazionale. Che futuro ha l’Italia di Prandelli?
«Direi un bel futuro perché Prandelli sta lavorando alla grande e gode della mia stima da sempre. Se lo lasciamo lavorare in pace può darci soddisfazioni impensabili».
Chiudiamo con lei. Finita l’avventura napoletana vorrebbe andare in Italia o all’estero?
«Sono dodici anni che faccio l’allenatore e quando lavoro in un posto non penso mai ad altre destinazioni. Sa a cosa penso adesso? Penso solo a come battere la Lazio capolista…».