Anno IV, numero 1
Direttore Responsabile: Guido Baldari
Editore SSC Napoli, Via del Maio di Porto, n.9, Napoli
Proprietario SSC Napoli, Via del Maio di Porto, n.9, Napoli

La Settimana Azzurra
di Bruno Marra
L’anno scorso di questi tempi il Napoli era un equipaggio pregno di ambizioni e buoni propositi, reduce dal suggestivo varo su una nave da crociera che ne rivelava, in una felice allegoria, il desiderio di oltrepassare i confini e baciare le coste continentali. Di lì a poco, venti di rivoluzione e mutamente fisiologici placarono correnti impervie e condussero gli azzurri in chiare, fresche e dolci acque. Fino all’istmo della felicità.
Oggi, quelle ambizioni e quei buoni propositi sono diventati un monile di certezza. Dopo anni trascorsi da apolidi, abbiamo di nuovo cittadinanza europea. Ed è giusto focalizzare questo momento storico, senza farsi distrarre dal rutilante fagocitare, proprio del calcio attuale. Dimensionando i passaggi epocali, si è chiuso un primo ciclo che ha coronato e certificato il traguardo originario della crescita esponenziale, e contestualmente si è aperto un nuovo orizzonte di respiro espansionistico.
Un solco ben delimitato tra quello che legittimamente si può definire il Rinascimento Napoletano, e il nuovo panorama aperto da una Società che ha ridato al Napoli solidità strutturale, forza manageriale e appeal internazionale.
Quando si dice battesimo del fuoco. E’ ormai chiaro che il contatto chimico tra Napoli e Bari fa scintille. Onore e merito a due squadre che da tempo ormai incarnano mentalità offensiva e spirito ardimentoso. La scorsa stagione fu lo stesso rincorrersi di emozioni, montagne russe da brividi. Sensazioni forti, che al di là della nicchia di appartenenza, mostrano concretamente che i Guerrieri di Mazzarri sanno ribaltare ogni evidenza e fronteggiare qualsiasi inerzia. L’Anima non è mai morta, e se i Numi celesti avessero assistito e custodito il Cuore di Capitano, adesso staremmo festeggiando l’ultimo canto napoletano.
Un rifrangersi di colori dal quale splende vivida la nuova luce azzurra. Il Napoli è passato ad Edinson, energia pulita ed incontaminata. Il Matador che ha condotto la prima corrida nell’Arena di Boras per agitare la sua muleta. In Svezia ha smontato l’Ikea e da quel giorno ha infilato le sue banderillas in ogni dove. Dal flipper di Firenze all’urlo del San Paolo. In tutto sono quattro gol in tre partite, per questo ragazzo che ha l’espressione eterna di un Totem azteco e il viso impenetrabile di un Guerriero Cheyenne.
Adesso arriva l’Utrecht. Una squadra che riecheggia l’onomatopeico di uno strepito, una pronuncia imperativa, un suono gutturale che prelude ad un labirinto criptico. Un dedalo da esplorare in ogni meandro recondito, dal quale il Napoli vuole uscire col filo del primo trionfo.
I Tulipani di scuola fiamminga allo specchio delle struggenti litografie neoclassiche dell’acquerello napoletano. Il fascino dell’Arancia Meccanica contro l’orgoglio Neoborbonico. I mentori dell’edonismo continentale contro la culla del culto epicureo. La cultura della bellezza contro la filosofia della leggerezza. L’ardore dei Lancieri contro l’Anima dei Guerrieri.
L’ultimo canto d’estate e la prima alba dell’Era internazionale। Napoli-Utrecht. Fuorigrotta brucia. La Passiona si infiamma. L’Europa ci guarda...
sscnapoli.it


