in sicilia Triangolare, mezzo flop del NapoliMa tra le luci c'è Raffaele Maiello
Raffaele Maiello
PALERMO— Chiude ultimo, il Napoli, il triangolare con Palermo e Valencia: sconfitta ai rigori con gli spagnoli (1-1 al 45’); ko di misura contro i padroni di casa. È la prima delusione del precampionato azzurro, ma a diluire il tutto c’è l'attenuante delle assenze (ieri sera al Renzo Barbera mancavano Hamsik, Gargano, Cavani e Lavezzi), la considerazione relativa a una condizione non ancora ottimale, e qualche indicazione positiva comunque emersa nel corso delle due gare: la personalità di Maiello, la vena di Quagliarella, la voglia di Dossena, e la buona forma di De Sanctis.
Davanti a 16mila spettatori è andato comunque in scena un test vero (con il Palermo si è sfociato anche nel nervosismo, con 5 ammoniti e un espulso), che per Blasi e compagni cominciava subito male: nel primo match, contro gli spagnoli, un'entrata fuori tempo (e ingenua) di Rinaudo su Soldado (3’) costringeva il direttore di gara a decretare il rigore, che lo stesso Soldado realizzava. Il Napoli palesava poca lucidità in mezzo al campo e rischiava anche di finire ko, soprattutto perché a sinistra Dossena risultava croce e delizia: bravo e puntuale in fase di spinta, in costante affanno in copertura sull’indiavolato Joaquin (che lo costringerà anche all’ammonizione). A tener su la squadra di Mazzarri ci pensavano De Sanctis (decisivo al 12’ su Soldado), Quagliarella (pericoloso in almeno tre occasioni e sempre nel vivo delle azioni d’attacco) e il giovane Maiello, preciso quando si abbassava in mediana, lucido al 38’ nell’approfittare di una dormita generale della difesa spagnola e insaccare l’1-1. Finiva 6-5 per il Valencia ai rigori, decisivo l’errore di Rinaudo proprio in chiusura di serie. Buona però la reazione degli azzurri allo svantaggio.
Nella seconda gara, contro i padroni di casa, si vedeva in avvio un Napoli migliore, più propenso a stare alto e pressare gli avversari. Quagliarella chiamava due volte al miracolo Benussi, ma la squadra di Mazzarri palesava troppe difficoltà dietro, al cospetto di avversari veloci, bravi nelle ripartenze. Nonostante alcuni buoni interventi, penava soprattutto Santacroce al cospetto di uno scatenato Maccarone, non a caso autore del gol decisivo al 25’, dopo una magia di Pastore sulla linea dell’out. Il Napoli si disuniva un po’, quindi, complice la stanchezza, non arrivava il guizzo, e finiva 1-0. «Il risultato non conta, abbiamo fatto molte cose buone, ma ancora non concretizziamo a sufficienza», ha detto Mazzarri. Che poi ha aggiunto: «Contro l’Elfsborg bisognerà essere ancora più rapidi e reattivi, in settimana lavoreremo su quello. Cavani? Deve integrarsi e trovare la condizione, penso starà fuori in Coppa». C. Mezzogiorno.
Raffaele Maiello
PALERMO— Chiude ultimo, il Napoli, il triangolare con Palermo e Valencia: sconfitta ai rigori con gli spagnoli (1-1 al 45’); ko di misura contro i padroni di casa. È la prima delusione del precampionato azzurro, ma a diluire il tutto c’è l'attenuante delle assenze (ieri sera al Renzo Barbera mancavano Hamsik, Gargano, Cavani e Lavezzi), la considerazione relativa a una condizione non ancora ottimale, e qualche indicazione positiva comunque emersa nel corso delle due gare: la personalità di Maiello, la vena di Quagliarella, la voglia di Dossena, e la buona forma di De Sanctis.
Davanti a 16mila spettatori è andato comunque in scena un test vero (con il Palermo si è sfociato anche nel nervosismo, con 5 ammoniti e un espulso), che per Blasi e compagni cominciava subito male: nel primo match, contro gli spagnoli, un'entrata fuori tempo (e ingenua) di Rinaudo su Soldado (3’) costringeva il direttore di gara a decretare il rigore, che lo stesso Soldado realizzava. Il Napoli palesava poca lucidità in mezzo al campo e rischiava anche di finire ko, soprattutto perché a sinistra Dossena risultava croce e delizia: bravo e puntuale in fase di spinta, in costante affanno in copertura sull’indiavolato Joaquin (che lo costringerà anche all’ammonizione). A tener su la squadra di Mazzarri ci pensavano De Sanctis (decisivo al 12’ su Soldado), Quagliarella (pericoloso in almeno tre occasioni e sempre nel vivo delle azioni d’attacco) e il giovane Maiello, preciso quando si abbassava in mediana, lucido al 38’ nell’approfittare di una dormita generale della difesa spagnola e insaccare l’1-1. Finiva 6-5 per il Valencia ai rigori, decisivo l’errore di Rinaudo proprio in chiusura di serie. Buona però la reazione degli azzurri allo svantaggio.
Nella seconda gara, contro i padroni di casa, si vedeva in avvio un Napoli migliore, più propenso a stare alto e pressare gli avversari. Quagliarella chiamava due volte al miracolo Benussi, ma la squadra di Mazzarri palesava troppe difficoltà dietro, al cospetto di avversari veloci, bravi nelle ripartenze. Nonostante alcuni buoni interventi, penava soprattutto Santacroce al cospetto di uno scatenato Maccarone, non a caso autore del gol decisivo al 25’, dopo una magia di Pastore sulla linea dell’out. Il Napoli si disuniva un po’, quindi, complice la stanchezza, non arrivava il guizzo, e finiva 1-0. «Il risultato non conta, abbiamo fatto molte cose buone, ma ancora non concretizziamo a sufficienza», ha detto Mazzarri. Che poi ha aggiunto: «Contro l’Elfsborg bisognerà essere ancora più rapidi e reattivi, in settimana lavoreremo su quello. Cavani? Deve integrarsi e trovare la condizione, penso starà fuori in Coppa». C. Mezzogiorno.