martedì 11 maggio 2010

Napoli in Europa, ora rifacciamo il San Paolo


NAPOLI - Lo stadio San Paolo è da rifare secondo parametri europei, indipendentemente dal fatto se il 28 maggio l'Italia sarà scelta come sede degli Europei di calcio del 2016 oppure no. Servono infatti interventi urgenti in vista dell'Europa League, torneo a cui prenderà parte il Napoli già 19 o dal 26 agosto prossimo; da quando, cioè, il calendario stabilirà se la gara d'andata gli azzurri la disputeranno in casa o in trasferta.

Ma poco cambia. Perché se è vero che lo stadio, fino al 30 giugno 2011, ha l'agibilità, è altrettanto vero che pecca notevolmente sul fronte dell'accoglienza. E nel caso della struttura di Fuorigrotta, tra agibilità e accoglienza c'è una distanza enorme da colmare.

LO STADIO CADE A PEZZI - Per un torneo europeo serve infatti rifare almeno i sediolini nuovi; serve implementare di circa l'80 per cento la videosorveglianza; occorre intervenire sulla copertura in plexiglass; e, magari, come c'è un po' ovunque, è necessario dotare lo stadio anche di un tabellone luminoso, come del resto c'era un tempo.

Interventi per i quali occorrono tra i 4 e i 5 milioni. Soldi che il Comune di Napoli, in parte, ha già previsto nel recente bilancio di previsione, ma che nella realtà deve ancora reperire. Questo perché la vicenda-stadio è sostanzialmente «congelata» in attesa del verdetto dell'Uefa del prossimo 28 maggio sull'assegnazione o meno all'Italia degli Europei di calcio del 2016.

Infatti, se il torneo si dovesse disputare nel nostro Paese, quindi anche a Napoli (tramite la legge Crimi, che prevede finanziamenti a fondo perduto per il rifacimento delle strutture, che verrebbero poi affidati ai club cittadini), lo stadio verrebbe completamente ristrutturato. Diversamente, la struttura, riammodernata in occasione dei Mondiali di calcio di «Italia 90 » , rimarrebbe così com'è. Ma per l'Italia, in corsa con la Turchia e con la Francia, è difficile spuntarla. Soprattutto in presenza della candidatura francese, peraltro patria del presidente Uefa (non rieleggibile) Michel Platini.

A favore dell'Italia, poi, non giocano neppure le tante polemiche per le tensioni tra tifosi e club. Ed ecco perché la questione San Paolo resta per il momento appesa; appesa a un filo, quello della speranza che gli Europei si tengano in Italia. Intanto però il Napoli di De Laurentiis e Mazzarri comincia a volare più alto, affacciandosi su palcoscenici europei che necessitano di stadi all'altezza. E il San Paolo, per il momento, non lo è. Questo è certo. Corriere del Mezzogiorno.

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