martedì 10 febbraio 2009
Reja: 'L'Unico responsabile sono io'
Edy Reja, allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a "Napoli Magazine". Il tecnico partenopeo ha analizzato il difficile momento degli azzurri, reduci da 7 sconfitte di fila in trasferta. Nel prossimo turno, nell'anticipo delle 18:00, a Napoli arriverà il Bologna e Reja ha recitato un mea culpa.
Marino ha detto che Reja non è il caprio espiatorio "Posso essere d'accordo in parte. Sul discorso tecnico l'unico responsabile della situazione sono io. Devo valutare io come stanno i ragazzi. Ho cambiato modulo, pero' dopo 14 minuti abbiamo preso 2 gol. Ho cercato di cambiare sistema di gioco. Pensavo che questo modulo potesse dare dei frutti per come era disposto il Palermo. Ci possono stare gli errori individuali. Sono d'accordo con Marino quando dice che sono gli uomini che fanno il modulo".
E' un momento di riflessione "La squadra non sta attraversando un buon momento. Occorre serenità e convinzione. La partita col Bologna e' molto importante: non so se giocheremo bene, ma dobbiamo vincere. Vorrei fare un'analisi per capire come mai siamo entrati in questo tunnel. Stavamo giocando un calcio bellissimo, in città si parlava di Champions e di scudetto. Siamo andati al di là di ogni previsione. Dobbiamo restare con i piedi per terra. Anche io ci sono caduto dentro a questa situazione come una quaglia. C'e' stato un errore strategico. Non ci siamo resi conto della realta' effettiva di questa squadra. Sotto questo punto di vista ho sbagliato. Non c'entra niente la società . Dovevo rendermi conto che non potevamo andare ad imporre il nostro gioco ovunque. Da 5 anni a questa parte si vede che non ho capito niente. Io non posso sbagliare. Non abbiamo perso la condizione di classifica. Siamo ottavi, ma potevamo essere più in alto. E' cambiata la mentalita'. Niente e' perduto. Nelle prossime due gare interne, contro il Bologna e il Genoa, se vinceremo anche per 1-0 possiamo ritrovarci a ridosso del Genoa. Non fasciamoci la testa. E' un momento particolare e difficile. Chi scenderà in campo sentirà la tensione. Chiedo ai tifosi di starci vicino. Contestate il tecnico, accettiamo le critiche ma a fine gara. Lo dico alla stampa: questo Napoli non va esaltato. Ero diventato l'allenatore piu' bravo d'Italia. Questa squadra è operaia. Si parlava di giocatori che potevano andare all'estero. Non deve esserci eccessivo ottimismo. I giocatori a Napoli diventano tutti bravi: poi, quando vanno via, non giocano nemmeno in serie B".
Il modulo del Napoli a Palermo ci ha sorpreso un pò "Il Palermo gioca con il quadrilatero. Avevo visionato diverse videocassette. C'era Cavani che rientrava in difesa. Poi Miccoli si muoveva tanto. Il nostro era un gioco sterile, anche se avevamo il possesso palla. Non posso dire di aver sbagliato modulo. Il Palermo ha avuto 12 minuti di possesso palla e noi 24 minuti nella seconda parte del match".
Dipende anche dalle condizioni fisiche dei singoli "Si, sono un po' stanchi. Non potevo inserire sei punte. Abbiamo trovato un gol bellissimo, grazie ad una prodezza di Hamsik. La freschezza fisica e' venuta un pò meno. Lavezzi stava segnando il 2-2, ma fino al 2-1 non ci sono state tante opportunità . Il Palermo aveva 9 uomini dietro la linea della palla; se lo facciamo noi al San Paolo veniamo fischiati. Vivo da 50 anni nel calcio e penso di poter dare dei giudizi sereni".
Non boccia il nuovo modulo "Devo capire le condizioni fisiche dei singoli. Ho bisogno di trovare persone disponibili. Ora, in questo momento, devo dare sicurezze. Giochiamo con il 3-5-2 da tempo, ma questo non significa che in futuro non punteremo di nuovo sull'altro modulo. Ora c'e' Datolo, che va sfruttato come esterno di sinistra. Si allenerà con noi e capiremo la sua forza. Se non andrà bene Datolo, al posto di Mannini, giocherà Vitale".
Cosa la preoccupa di più "C'e' stata un po' di presunzione. Non ho sentito il campanello d'allarme e siamo caduti tutti quanti. Bisogna tornare alla vecchia mentalità . Sul piano della corsa la squadra c'e'. Non mi preoccupo di quello. In campo deve esserci sicurezza".
Ha fatto questo discorso alla squadra "Ai ragazzi ho parlato di cio' che e' accaduto a Palermo. Devo soltanto caricare la squadra. Hanno la possibilita' di riprendersi. C'e' uno spirito di gruppo importante, se tutti remano nella stessa direzione".
Hamsik la convince come trequartista "Hamsik può giocare ovunque. Ha delle ottime doti, anche se non ha niente di esaltante dal punto di vista tecnico. Lui le vede un'ora prima le giocate degli avversari. Hamsik puo' fare la punta, il trequartista o il centrocampista. E' un finalizzatore, ma sa fare anche gli assist".
Quand'e' scattato il campanello d'allarme "Abbiamo fatto un punto nelle ultime 5 partite. A Torino, contro la Juventus, in Coppa Italia meritavamo miglior sorte".
Giocare con Maggio e Datolo, più Hamsik e le due punte, non e' un atteggiamento presuntuoso Con Savini e Garics non era un Napoli più protetto "L'anno scorso era un 5-3-2. Quest'anno abbiamo voluto cambiare. Mannini ha giocato l'anno scorso sulla sinistra. Abbiamo battuto le grandi, nella passata stagione, bloccando le nostre avversarie. Abbiamo perso i punti con le piccole. La Reggina e' andata a pareggiare: dobbiamo metterci a livello di queste formazioni. Non dobbiamo rischiare. L'Inter ha un sistema difensivo straordinario: c'è un attaccante che risolve tutto, poi corrono tutti in difesa a partire da Stankovic".
De Laurentiis, però, vuole un Napoli all'attacco "De Laurentiis era contento dopo la sconfitta in Coppa Italia con la Juventus, perche' ha visto un buon Napoli. Io ero molto dispiaciuto. Ma anche io, al posto del presidente, avrei detto lo stesso".
Perchè sta tentando di cambiare modulo "Abbiamo giocato sempre nella stessa maniera, ma abbiamo avuto un atteggiamento diverso. Lavezzi e' una scheggia che puo' diventare imprevedibile. Negli ultimi 5-10 minuti abbiamo perso troppi punti. Contro la Juventus sono state sprecate troppe palle gol. Ai rigori abbiamo avuto l'opportunita' di chiudere la gara e non ci siamo riusciti".
E' calata la soglia di attenzione dei calciatori nei suoi riguardi "Sono diversi anni che abbiamo gli stessi giocatori ed e' normale che ci sia un calo di attenzione, ma ogni anno inseriamo elementi nuovi. Per il rispetto del ruolo che ho, credo che sia necessaria l'attenzione nei confronti del tecnico. Chi ascolta con sufficienza significa che e' un presuntuoso".
E' un Napoli che sa solo difendersi "Il 3-5-2 si usava 20 anni fa, ma ora ci sono dei meccanismi diversi. Abbiamo due esterni d'attacco e due gregari centralmente che devono appoggiare palla".
Perche' non si e' mai pensato di sopperire a questa lacuna in mezzo al campo "Abbiamo giocatori giovani. Dai 25 ai 28 anni arriva il pieno della maturazione. Quando la squadra sarà maturata, verranno inseriti gli elementi giusti".
Denis e Zalayeta hanno garantito pochi punti "Se le statistiche dicono questo I gol non devono farli solo le punte. Manca qualche gol su punizione. Sono i numeri che decidono tutto. L'importante e' avere equilibrio. Sono stato abituato a cambiare tattica. Il 4-3-1-2 e' un modulo che, strada facendo, possiamo tenere in considerazione. In passato ho giocato anche con il 4-3-3, ma ora abbiamo bisogno di sicurezze. A Palermo abbiamo preso due gol in fotocopia, come le 10 reti prese su palla inattiva. E' una questione di concentrazione. Se uno non c'e', l'altro lo deve chiamare. Attraverso il risultato possiamo riprenderci".
La meraviglia sentir parlare di un suo successore "Sono 5 anni che sono qui. Vorrei restare il piu' a lungo possibile ed accontentare societa' e tifosi con i risultati". napolimagazine.
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