A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Luigi Palumbo, referente dello Juventus Club Cercola
“Il calcio deve aggregare e non distruggere. Noi viviamo accanto al Vesuvio per cui non abbiamo mai fatto cori contro la nostra città, non potremmo mai augurarci l’eruzione del Vesuvio. Chiunque ha una fede calcistica diversa dalla squadra della città in cui vive non deve essere indicato come un traditore. Ci sono napoletani che non amano Napoli. Noi invece, che tifiamo per una squadra diversa da quella della città, la amiamo. Io amo Napoli e guai a chi me la tocca.
Sentirsi dire certe cose non è stato bello, perché non pensiamo di meritalo, ma tutto questo ha portato a qualcosa di costruttivo. Raffaele Auriemma deve diventare per noi e per Napoli stessa il paladino di una tolleranza totale nei confronti di qualsiasi persona che voglia tifare per una squadra diversa, che sia Milan, Juve, Inter e via dicendo. Mi chiedo perché un napoletano che tifa Juve è un cretino, mentre un milanese che tifa Napoli è un eroe.
Il calcio è un gioco e la partita deve finire al termine dei 90 minuti. Io e Raffaele Auriemma ci siamo già stretti la mano e promessi che fine maggio, a prescindere da chi vincerà lo scudetto tra Napoli e Juventus, mangeremo una pizza insieme. Poiché esiste la libertà di pensiero, di espressione e di fede, deve esserci anche la libertà di espressione del tifo. La violenza deve essere bandita”.