"In definitiva il Chelsea è una squadra tosta"
Fonte: Radio Marte
Aurelio De Laurentiis commenta il sorteggio del Napoli in Champions ai microfoni di Radio Marte:
"In definitiva il Chelsea è una squadra tosta, allenata da un giovane
allenatore come Vilas Boas, di scuola Mourinho. Ce la giocheremo. E' una
bellissima partita che serve ancora per misurare la nostra capacità di
tenuta psicologica e atletica. Forse sarebbe stato più facile con
l'Arsenal, ma non lo so. Dobbiamo sempre vedere lo stato di forma. Da
qui a febbraio, ci sarà tutto il tempo di verificare la condizione dei
giocatori. Dirlo oggi è un chiacchiericcio tra noi, giusto per fare un
po' di salotto. Il Chelsea è forte, il Napoli pure. Sarà sicuramente un
incontro di grande interesse. Saremo ancora una volta alla ribalta
internazionale, tutti i media del mondo ne parleranno. Saranno due
grandi serate: immagino i tanti napoletani a Londra. Mi piacerebbe uno
stadio diviso a metà, i nostri tifosi e i loro. Noi siamo una squadra
internazionale, Inler, Dzemaili e tutti i sudamericani, quindi ci
esalteremo. Ci sono tutti i presupposti per fare bingo. I nostri devono
saper dominare l'emotività, ma ci esaltiamo nelle difficoltà, è una
nostra prerogativa. Essere qui è importante, accada ciò che accada, ora
dobbiamo concentrarci sul campionato e tentare il recupero in
classifica. Il Bayern Monaco e il Lione sono stati più fortunati. Qui
non viene misurata solo la qualità della squadra, ma la fortuna di
un'estrazione quasi da lotto. Il concetto mi piace poco, così non è una
competizione bilanciata che fa capire chi è più forte. La mia idea
prevede un mini-campionato europeo, così tutti incontrano tutti. Lo
farei in parallelo ai campionati nazionali. Dovremmo utilizzare una
forte forza mediatica per screditare Champions League ed Europe League,
giocano a sfavore dei nostri campionati interni, ci penalizzano e non
sono armonizzate con i problemi del calcio. Ormai il boccino lo mettono i
media e dobbiamo prenderne atto. Tutte queste problematiche andrebbero
affrontare intorno ad un tavolo, quindi anche i campionati nazionali
dovrebbero essere a 16 squadre. Non possiamo lasciare tutto così,
altrimenti il giocattolo si sfascia. Il fair play finanziario va
benissimo, ma ci vogliono regole a cascata affinché venga rispettato.
Pensiamo al bene comune, altrimenti ognuno tira l'acqua al proprio
mulino".