lunedì 5 dicembre 2011

31 Agosto 2008, Roma-Napoli, la partita della vergogna: Trenitalia colpevole, il giudice la condanna!


Fonte: Calcionapoli24
Chiudete un attimo gli occhi e rilassatevi. Se vi diciamo Roma-Napoli cosa vi viene in mente? E se a Roma-Napoli aggiungiamo 31 agosto 2008? Ancora niente? Con la parola “trappola” la memoria vi aiuta? E Trenitalia? Bene, ci siamo tutti. Nessun tifoso napoletano deve, può, vuole dimenticare quella giornata di fine estate. La partita della vergogna, quella della presunta devastazione della stazione di Roma Termini, quella del fatidico treno danneggiato per oltre 500mila euro, dell’arrivo ritardato con i tifosi giunti allo stadio “Olimpico” solo all’inizio del secondo tempo. Quella gara ha significato l’inizio di una lunga, lunghissima persecuzione nei confronti della tifoseria napoletana culminata con un divieto di circa un anno ad accompagnare la squadra lontano dal San Paolo. L'ex Ministro Maroni ricorderà bene quella giornata così come tutti quegli organi di stampa che mistificarono clamorosamente la realtà dei fatti con servizi montati e smontati con proditoria mano esperta.
Ebbene, il tempo è galantuomo, ed oggi, a distanza di 3 anni e mezzo da quegli eventi, giunge un piccolo risarcimento morale per tutti quei tifosi che, testimoni degli eventi, si spesero invano per far conoscere la realtà dei fatti.  Già la Procura della Repubblica di Napoli aveva svelato le esagerazioni di Trenitalia, con il procedimento penale iscritto inizialmente per devastazione e saccheggio e ben presto archiviato con l’accusa di danneggiamenti. Oggi giunge l’ennesima conferma: Trenitalia è colpevole per non essere stata in grado di gestire e ben organizzare un evento ampiamente prevedibile e cui avrebbe potuto rimediare con una migliore organizzazione dei servizi.
Lo ha sancito la sentenza n.85606/10 della VI Sez. Civile del Giudice di Pace di Napoli resa dal dr Ciaramella.
A raccontarlo è l’Avvocato Salvatore Barbuto. “Quel giorno alla Stazione Termini sono stato testimone di come furono trattati centinaia di tifosi del Napoli e delle vergognose condizioni in cui furono costretti a viaggiare. Ho suggerito così, immediatamente, ai sigg.ri Cozzolino e De Laurentis di attivarsi per vedere risarciti i danni patiti. Così, insieme agli avvocati Monda e Cammarota, professionisti che collaborano con il mio studio ed esperti di tutela dei consumatori, abbiamo approfondito la vicenda. Questa sentenza sancisce quello che sin dall’inizio era apparso chiarissimo: l’afflusso dei tifosi in quella giornata era un evento previsto e prevedibile, cosicché tutti i disagi di quella giornata non sono addebitabili ad altri se non a Trenitalia, che – come precisa il Giudice in sentenza – avrebbe potuto rimediare con una migliore organizzazione dei servizi. La difesa di Trenitalia è apparsa inconsistente: le motivazioni addotte per giustificare i ritardi ed i disagi provocati agli utenti si risolvono in una serie di disorganizzazione e servizi imputabili allo stesso vettore.”
I signori De Laurentis e Cozzolino hanno così commentato la vicenda e un esito fino a ieri inaspettato: “Questa sentenza è per noi importantissima perché giunge a ripristinare un po’ di verità e soprattutto a risarcire moralmente chi ha vissuto i fatti di quel lontano 31 agosto;  idealmente vogliamo dividerlo con tutte quelle persone che in quel giorno furono dapprima costretti a sopportare ogni tipo di disservizio di un viaggio durato oltre 6 ore; quindi, a dover sopportare nei giorni successivi un vero attacco mediatico che etichettò quei viaggiatori come delinquenti e Trenitalia come vittima impotente di quanto accaduto.” Per quanto ci riguarda, non bisogna aggiungere altro ad una vicenda che oltraggiò profondamente l'immagine di Napoli e dei napoletani e che, apparve sin da subito un vero e proprio tranello in cui, in molti, cascarono per amore della propria squadra. Il tempo sta mettendo a posto i pezzi per ricostruire un puzzle di dignità violata. E, a proposito di tempo, "chi ha tempo non aspetti tempo" per farsi riconoscere i propri diritti dopo i soprusi e le posticce sperequazioni mediatiche di quel 31 agosto 2008.



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