giovedì 24 novembre 2011

De Laurentiis sfida lo sceicco: "Presidè cacc e sord? Datemi uno stadio e vediamo.."

Fonte: Corriere dello Sport
Sono le vittorie che piacciono a De Laurentiis. Non tanto per il risultato sportivo in se, quanto per aver dimostrato al mondo del calcio intero che operando con oculatezza e lungimiranza si possono raggiungere traguardi altrettanto prestigiosi. Gestione virtuosa del club, questa la definizione che più sta a cuore al patron del Napoli. Politica dei piccoli passi e saggezza nella crescita societaria e tecnica, le prerogative che hanno portato gli azzurri a misurarsi quasi alla pari con club che vanno per la maggiore in Europa e nel mondo (Bayern Monaco e Manchester City). «Siamo tornati tra i grandi del calcio attraverso il lavoro e facendo fruttare al massimo i nostri investimenti - dice il patron del Napoli - Al contrario di quanto fanno altri, e nel caso specifico il City, che ha impiegato un patrimonio per allestire la squadra, ha potuto costruirsi uno stadio in proprio con il nome di una compagnia aerea ed attinto ai petrodollari di uno sceicco. Date anche a me uno stadio e vediamo. Oppure la possibilità di abbinare il club ad un potente gruppo economico. Eppure c'è ancora qualche tifoso napoletano che va dicendo in giro, «Presidè, cacce ‘e sold». Noi abbiamo speso abbastanza in questi anni, ma speso bene. Ed in futuro la nostra linea resterà questa. Investiremo su giovani di prospettiva per farne dei campioni. Come è successo con i nostri gioelli che abbiamo allevato in casa. Con la differenza che altri club li cedono al primo offerente, mentre noi, invece, li tratteniamo. Se si vuole costruire qualcosa di importante è così che ci si comporta. E se si vuole rispettare il fair play finanziario occorre che tutti si adeguino fin da ora. Ma vedo che già qualche club si sta orientando in tal senso» .
IL PUBBLICO DEL SAN PAOLO - Non si è meravigliato più di tanto della calorosa partecipazione di tifosi napoletani martedì notte: «Ci hanno sempre seguito con tanta passione, per la verità. E di momenti esaltanti ne avevamo vissuti in passato. Ma vincere in Champions fa un altro effetto. E' stata una notte speciale, la più bella vissuta in sette anni» . Martedì, a caldo, De Laurentiis si era trattenuto a lungo in sala stampa suscitando le attenzioni anche degli inviati di oltre Manica. «Abbiamo costruito la squadra con pazienza certosina, inserendo le pedine giuste ai posti giusti. Non ci siamo mai lasciati prendere dalla smania di strafare. E poi in corso d'opera abbiamo affidato il progetto ad un allenatore capace qual è Mazzarri. Non a caso, l'ho voluto trattenere con noi in estate. Dopodichè ci siamo mantenuti entro un limite di ingaggi che sta crescendo man mano che cresce il fatturato. Ma ci troviamo con uno stadio che è quello che è, in un momento di recessione, con tante difficoltà. Eppure abbiamo elevato il nostro fatturato a centocinquanta milioni di euro, possiamo consentirci certi ingaggi ed abbiamo scalato un gradino per volta fino ad arrivare alla Champions. Siamo orgogliosi di essere arrivati a tanto» .
Ieri, poi, attraverso i microfoni di radio Marte si è rivolto in particolare ai tifosi: «I nostri sostenitori sono incommensurabilmente straordinari, unici. Il loro calore e la loro partecipazione ad una serata così importante sono stati senza eguali. Era la loro serata, sono felicissimo per loro e li ringrazio uno per uno d'aver partecipato con tanta onestà intellettuale, per il puro gusto di far festa. Abbiamo festeggiato un Napoli tornato grande tra le grandi dopo troppi anni di astinenza. L'urlo al momento della musichetta? Il popolo del San Paolo l'ha sovrastato» .
Ma invita a conservare umiltà: «Adesso, però, restiamo tutti con i piedi per terra: ancora non siamo qualificati e dobbiamo sperare, sostenendo la squadra a prescindere da quel che succederà d'ora in avanti. La squadra del Napoli è bandiera di un popolo importante e va salvaguardata. Bisogna essere coscienti di essere tornati protagonisti di un mondo che non ci apparteneva più e che finalmente fa parlare di Napoli per la sua eccellenza e non solo per l'immondizia. Sono arrivati messaggi da tutto il mondo (Inghilterra, Francia, Germania e non solo, ndr) e ciò fa molto piacere, questo è il risalto che dà la Champions. Grazie a tutti quanti per averci seguito in questi anni difficili di rinascita» .
IL VILLARREAL - «Ci aspetta una sfida durissima con gli spagnoli, ma sono convinto che anche il Bayern se la giocherà con il City. Un nostro pareggio ed una vittoria del Manchester vanificherebbe tutto, sarebbe un guaio e bisogna stare attenti. Non vorrei che i nostri pensassero che il Villarreal senza alcuni titolari importanti può essere facilmente abbordabile. Non sarà così. La concentrazione dovrà essere massimale. Intanto incombe il campionato».
IN CAMPIONATO - «Non mi preoccupa la sfida con la Juve quanto quella con l'Atalanta perchè troveremo dall'altra parte gente avvelenata contro di noi: Marino, Denis, Cigarini, anche se quest'ultimo un pò di meno perchè è ancora nostro ed è stimato. Denis adesso è anche il capocannoniere. Sia l'Udinese che il Napoli non potevano assicurargli la continuità che gli serviva per esprimersi. E poi non tutti sono idonei ad adattarsi in un modulo».
De Laurentiis non vuole che si parli di mercato a gennaio ( «si va ad offendere il lavoro di Mazzarri e dello staff tecnico» ). Intanto si sta adoperando per una tournee a Natale: dopo Dubai è spuntato il Sud America. Per il presidente, un lungo stop per le vacanze non giova al mantenimento della condizione atletica.

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