Mimmo Carratelli autore del nuovo emozionante libro sulla vita di Maradona "Caro Diego...". Il libro edito da VeleBianche editori, racconta tutti i giorni di Diego in un diario fitto (420 pagine), i giorni belli e quelli brutti di Maradona rivissuti in un avvincente dialogo fra un giornalista che l'ha seguito e ammirato e il pibe de oro. Un diario di affetto e di meraviglie, dai giorni del "pelusa" alla meta dei 50 anni del campione senza uguali. La vita da romanzo di Diego in tutti i particolari: la miseria, la gloria, il danaro, il dramma della droga. Buenos Aires, Barcellona, Napoli, Siviglia, i campionati del mondo, ma anche tutte le vicende fuori dal campo, la generosità, gli errori, la perdizione, i giorni della morte vicina, la salvezza, la rinascita. Le delizie del suo gioco sublime. Un ribelle adorabile che ha pagato tutti i suoi sbagli: squalifiche, minacce, l'arresto, il tranello americano. Un protagonista dei nostri tempi nel bene e nel male. Mai era stato scritto un libro su Maradona così ricco e completo sulla sua vita. Mimmo Carratelli l'ha scritto con nobiltà di cuore.
"Caro Diego..." la più grande biografia su Maradona, da dove nasce l'idea?
"L'occasione nasce dai 50 anni di Maradona. Volevo fare un omaggio a Diego. Il libro è come un lungo colloquio con lui ricordandogli tutti i giorni della sua vita, da quando era il Pelusa ai Mondiali in Sudafrica, giorni belli e giorni anche drammatici. Il libro è un affettuoso ricordo delle sue prodezze e della sua vita esagerata".
Qual è il ricordo personale su Maradona? Ricorda il primo incontro con Diego?
"Credo di avergli consegnato, - racconta ad AreaNapoli.it - un trofeo del Guerin Sportivo quando lavoravo nel settimanale bolognese. Fu la prima volta che ci incontrammo. Il ricordo più commovente è stato l'abbraccio che ci scambiammo nella sua casa napoletana di via Scipione Capece la sera prima che lasciasse Napoli. Sentii molta tenerezza per il pibe. Vedevo la sconfitta nei suoi occhi, soggiogato dalla droga, ma ero sicuro che se ne sarebbe liberato a prezzo di molte sofferenze, com'è successo. Gli feci questo augurio. Sono felice che ci sia riuscito".
Si è detto tanto su Maradona, ci può svelare qualche aneddoto inedito contenuto nel suo nuovo libro per invogliare i tifosi ad acquistarlo?
"Gli aneddoti sono tanti, ma non rappresentano il pregio del libro. Il pregio secondo me è il tono affettuoso del libro, come l'avrebbero scritto i suoi tantissimi tifosi. E un libro scritto col cuore".
Come vedrebbe un ritorno di Maradona nel nuovo Napoli?
"Non so. Il Napoli è molto cambiato e Maradona farebbe ombra a molti. Diego è un leader nato, dalla grande personalità. Credo che vorrebbe essere il numero uno nella conduzione della società e della squadra. Nessuno gli darà mai questa opportunità".
In tanti paragonano Hamsik-Lavezzi-Cavani alla Ma.Gi.Ca., paragone esagerato?
"Non è proponibile. Quelli erano giocatori esperti, compiuti, non solo campioni di grande classe, e Maradona era la luce, il leader, il compagno leale e disponibile. Poiché non c'è un altro Maradona, dal fascino unico e dal carisma esagerato, capace di fare gruppo come nessuno, e un altro Maradona difficilmente nascerà, nessun trio azzurro potrà essere più magico".
Un augurio, il Napoli di oggi può rivivere i fasti dell'epoca d'oro di Maradona?
"La squadra è giovane e anche la società è nata appena sei anni fa. Ma i fasti dei sette anni di Maradona sono irripetibili perché il pibe era il calcio, soprattutto era la gioia del calcio, e incantò tutta una città, non solo gli appassionati di football. Ci sono grandi campioni in giro, ma nessuno col fascino di Maradona che non si riduceva alle prodezze sul campo. Credo che Maradona sia stato uno dei grandi personaggi del secolo scorso come Kennedy e papa Wojtyla capace di suscitare forti emozioni e un grande sentimento popolare, conosciuto e amato in tutto il mondo".
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